Tuesday, August 24, 2010

I super-eroi dei primi anni settanta

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Arriviamo al 1970 e arriviamo ai Super-Eroi della Marvel che rappresenteranno la novità di riferimento per tutti gli anni '70 dell'Editore milanese. Se gli anni '60 furono segnati dalle produzioni di Luciano Secchi e dalla nascita di Eureka, gli anni '70 saranno marchiati a fuoco dai Super-Eroi Marvel.
L'Agenzia giornalistica internazionale da cui la Corno acquistava già Guerra d'Eroi segnalò la presenza sul mercato americano dei personaggi della Marvel. Si trattava di materiale nuovo e di grande interesse perché proponeva i Super-Eroi sotto una luce decisamente più umana rispetto a quanto visto fino a quel momento, un fatto che poteva portare generazioni di giovani lettori a viverne con più vicinanza e passione le avventure.
Inizialmente, Secchi pensò di proporre materiale d'annata (Uomo Ragno, Devil) insieme a materiale più recente, dalla resa grafica sicuramente più avvincente (Silver Surfer, Dr Strange), su due riviste quattordicinali di 48 pagine, parte a colori, parte in bianco e nero. Si trattava per i tempi di prodotti ben curati che attirarono subito l'attenzione dei lettori. Seguì, nel giro di alcuni anni, la maggior parte del materiale Marvel: Fantastici Quattro e Thor (1971), Capitan America e gli ASE (1973). Nel 1974 esce il Corriere della Paura su progetto editoriale di Maria Grazia Perini. Nel 1975 escono Conan & Ka-Zar, Hulk & Difensori e Shang-Chi Maestro del Kung-Fu. Nel 1976 la rivista gigante Dracula sulla falsariga del Corriere della Paura. Nel 1977 la Corno opziona anche una parte del materiale DC curato da Jack Kirby e Joe Kubert poi proposto sulle due testate Kamandi e il Soldato Fantasma. Nel 1978 è la volta della rivista fantascientifica gli Eterni e nel 1979 dei Difensori. Questo materiale fu proposto in un clima di estrema dinamicità (talvolta purtroppo anche di confusione). Solo tre testate (Uomo Ragno, Fantastici Quattro, Thor) furono abbastanza longeve da raggiungere il decennio di vita. La maggior parte delle altre ebbero vita molto più breve, talune vissero solo poche decine di numeri e i personaggi venivano fatti migrare da una testata all'altra con molta disinvoltura. Le vendite dei titoli "forti" (l'UR nel periodo d'oro arrivò a tirare 100.000 copie) erano tali da permettere di sopportare i flop e rilanciare nuove testate, tentare esperimenti editoriali e quant'altro.

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